IL PRETORE
   Esaminati gli atti e i documenti di causa sciogliendo  la  riserva,
 letta l'istanza di assegnazione a sentenza che precede;
   Rilevato  che  trattasi  di causa di pronta e semplice risoluzione,
 tale da consigliarne la decisione con sentenza contestuale,  ex  art.
 315 c.p.c., a seguito di discussione orale;
   Ritenuto,  d'ufficio,  che  non  e'  manifestamente  infondata, con
 riferimento agli artt. 3, primo comma, 24, primo comma  e  97,  primo
 comma,  Costituzione,  la  questione  di  legittimita' costituzionale
 dell'art. 90 legge 26 novembre 1990 n. 353, come modificato dall'art.
 9 legge 20 dicembre 1995 n. 534, laddove non prevede che, ai  giudizi
 pendenti  alla  data  del 30 aprile 1995, si applichi, oltre all'art.
 186-quater c.p.c., altresi' l'art. 315 (nuovo testo) c.p.c.;
     che, pertanto, la disciplina transitoria delineata  dal  comma  1
 dell'art.   90  legge  n.  353/90  appare  inficiata  da  difetto  di
 ragionevolezza e disparita' ingiustificata  di  trattamento  di  casi
 analoghi, venendo a tradire, in parte qua, lo spirito deflazionatorio
 della   litigiosita'  pendente  cui  e'  ispirata  la  riforma  della
 procedura civile, la ratio legis della quale e', con  ogni  evidenza,
 esplicitamente    intesa    a    favorire   il   rapido   smaltimento
 dell'arretrato, nonche' il  risparmio  delle  energie  processuali  e
 l'abbattimento dei relativi tempi.